Maggiore tutela per i consumatori in diverse maniera ha disposto l’Ania con i nuovi contratti. Ecco cosa cambia e bisogna conoscere, ma non tutto è ancora chiaro in un segmento difficile come questo.

Cambiano le polizze, nel vero e proprio senso dei contratti di assicurazione. L’Ania detta nuove e interessanti direttive per tutte le assicurazioni a tutela maggiore dei consumatori

Nuove linee guida, cosa prevedono

Arrivano le nuove linee guida sulle polizze di assicurazione. Messa a punto dall’Ania ovvero dall’associazioni degli agenti, dei broker e dei consumatori, mirano rendere più semplice da leggere il contenuto dei documenti sottoposti alla lettura del contraente.

Di conseguenza le coordinate seguite sono proprio quelle della maggiore comprensibilità del linguaggio dei contratti. L’utilizzo di formule semplificate ed effettivamente intellegibili da parte del consumatore comporterebbe anche riflessi positivi nel mercato, contribuendo ad aumentare la percentuale di penetrazione dell’assicurazione in Italia, al momento più bassa della media europea. Le condizioni contrattuali, perché si abbia concreta ed effettiva consapevolezza, devono essere espresse in modo chiaro e trasparente; in particolare deve esistere corrispondenza tra la rubrica e il contenuto dell’articolo.

E poi andrebbe indicato il nome commerciale del prodotto e titolo del contratto. La denominazione commerciale non deve andare in contraddizione con il contenuto del contratto per non determinare aspettative non rispondenti alla garanzia prestata. Ania suggerisce di produrre una nuova scheda di polizza nel caso di variazione contrattuale. Meglio non introdurre appendici che andrebbero a incidere trasversalmente sul contenuto di più sezioni. Andrebbe conseguentemente.

Ecco allora che il formato del contratto può essere cartaceo o elettronico. L’utilizzo della seconda soluzione può consentire l’utilizzo di alcune funzionalità che potrebbero rendere il contratto maggiormente fruibile dal cliente. Riquadri, finestre o pop-up dinamici possono costituire strumento di maggiore comprensibilità del contratto se finalizzati a fornire chiarimenti o approfondimenti su termini o temi specifici.

Ma ci sono ancora trucchi e trucchetti

Il problema dei trucchi che rimangono….

Il punto è che sotto il profilo assicurativo i parametri univoci che definiscano un neopatentato non sono sempre gli stessi. Significa che ciascuna compagnia assicurativa si muove in completa autonomia ovvero applica le proprie condizioni. E che la situazione assuma spesso caratteri paradossali è dimostrato dalla presenza in questa categoria (non sempre, sia chiaro) dei guidatori che hanno conseguito da 3 anni e non, come da regola, coloro che hanno conseguito l’abilitazione alla guida da meno di un anno. C’è allora chi parla di grande fregatura della Rc auto perché i passaggi sono i seguenti. cambia la città, si modificano i parametri delle compagnie di assicurazione e varia l’importo richiesto ai neopatentati per muoversi nelle città. E le differenze di costi sono spesso e volentieri di rilievo.

E allora è bastato poco per scoprire come i costi varino con una sorprendente facilità in base alla città in cui si assicura un neopatentato italiano. A eseguire questa operazione ci ha pensato il portale di comparazione dei prezzi facile.it con la simulazione del costo dell’Rc auto per i diciottenni residenti in alcune delle principali città italiane. Naturalmente due aspetti sono rimasti fissi ovvero il modello di auto e la classe di merito ovvero l’ultima, la quattordicesima. Cosa è saltato fuori? Che a Milano la tariffa per assicurare l’auto per la prima volta è più conveniente che altrove per via della cifra richiesta di 746 euro. L’impegno di spesa sale a 871 euro a Bologna, a 943 euro a Roma, a 979 euro a Cagliari. Insomma, la differenza di costi è già superiore alla soglia di 200 euro. Ma è solo l’inizio.

Basta infatti spostarsi nelle regioni del meridione d’Italia per andare in contro a importi ben più che raddoppiati. Uno dopo l’altro che la miglior tariffa per un nuovo automobilista diciottenne residente a Palermo è pari a 1.152 euro, a 1.234 euro a Bari e a 1.924 euro a Napoli. Tra le ragioni ce n’è una da non sottovalutare. Nel sud la patente di guida si consegue circa 8 mesi prima che nel resto d’Italia. Più esattamente, in Basilicata, Sicilia e Campania ci si mette al volante a 20 anni e 7 mesi. All’opposto, i tempi si allungano nel caso della Sardegna con i suoi 22 anni di media, della Liguria con 21 anni e 11 mesi e dell’Emilia Romagna con 21 anni e 8 mesi. Da segnalare anche la differenza di genere: le donne si mettono alla guida per la prima volta a 21 anni e 9 mesi ovvero 1 anno dopo rispetto ai 20 anni e 8 mesi degli uomini.

E allora come risparmiare

Per dirla con le parole di Diego Palano, responsabile BU assicurazioni di facile.it, la Legge Bersani del 2007 rappresenta un’opportunità concreta di risparmio perché permette a chi si assicura di ereditare la classe di merito maturata su un altro veicolo di proprietà di un familiare o convivente. Un diciottenne (o giù di lì) potrebbe partire non dalla 14esima classe bensì dalla migliore del nucleo familiare con importanti riduzioni del costo dell’assicurazione. Tuttavia per usufruire di questo vantaggio l’auto da assicurare deve essere della stessa tipologia di quello da cui si prende classe di rischio e il passaggio di classe può avvenire solo su veicoli assicurati per la prima volta all’interno della famiglia.

Tutte le polizze….

C’è un punto fermo da cui non si scappa: la Rc auto è obbligatoria. Si tratta della cosiddetta Responsabilità civile che copre i danni che l’automobile potrebbe causare a persone o veicoli durante la circolazione ovvero i danni a terzi. Per potersi muovere sulle strade è indispensabile averla stipulata. In caso contrario, la vettura deve rimanere ferma nel garage. Ben diverso è il caso delle polizze aggiuntive – la più comune è l’assicurazione per furto e incendio – di cui non c’è alcuna obbligatorietà e che mettono al riparo il proprietario del veicoli da altre indesiderate e sempre possibili situazioni spiacevoli. Allo stesso tempo, anche gli altri prodotti assicurativi non sono necessariamente acquistabili. Ci riferiamo ad esempio alle polizze vita, ma il ventaglio delle opportunità è praticamente sterminato così come i rischi per qualche clausola di troppo. Scopriamo allora le tipologie e a cosa stare attenti.

Assicurazioni: quali polizze aggiuntive

Quando di parla di polizze occorre tenere presente come ci siano differenti opportunità, diverse in base all’oggetto dell’assicurazione. La Rc auto è il contratto di assicurazione che garantisce il conducente nonché il proprietario del mezzo contro il rischio di dover risarcire a terzi i danni provocati dalla circolazione del veicolo. In Italia l’assicurazione è obbligatoria. In particolare, ogni veicolo a motore per poter circolare deve essere obbligatoriamente coperto da una assicurazione Rc auto rilasciata da una impresa di assicurazione abilitata. Si tratta dunque di un obbligo e non di una facoltà.

L’assicurazione contro furto e incendio dell’auto è la più comune tra le polizze aggiuntive. Ma una precisazione è necessaria: copre anche il furto di ogni singola parte dell’auto, ma non la sottrazione degli oggetti all’interno del veicolo ovvero nell’abitacolo. A chi conviene? Ai proprietari di un’auto nuova, a anche perché nella maggior parte dei casi in caso di danno totale, nei primi sei mesi, è in vigore il diritto alla liquidazione del prezzo di listino. Ed è anche suggerita a chi non ha un garage dove parcheggiare al sicuro il mezzo o comunque vive in una zona ad alto rischio delinquenziale. Occorre prestare attenzione anche alla polizza che copre gli infortuni del guidatore. Per una ragione molto semplice: il risarcimento copre solo i danni provocati agli altri e non al conducente. Per chi cerca una copertura completa c’è la polizza Kasko che copre tutti i danni a prescindere dalla responsabilità del guidatore.

Attenzione alle polizze unit linked

Accanto alle polizze tradizionali ci sono quelle unit linked ovvero quelle collegate al rendimento di un’attività finanziaria sottostante ovvero a quote di fondi comuni che investono soprattutto sui mercati azionari. Ebbene, tra le questioni più poste c’è quella della loro eventuale pignorabilità. Tutto dipende dal tipo di polizza. Se è di tipo previdenziale non lo è. Ma se ha uno scopo speculativo ovvero si tratta di un investimento finanziario, la polizza è pignorabile.

FONTE: BUSINESSONLINE

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