Dopo il 25 maggio, giorno dell’entrata in vigore del tanto temuto e annunciato Gdpr, il 2018 verrà ricordato in Italia per un’altra data: il 5 settembre. Perché? Cosa è accaduto in un normalissimo mercoledì di inizio settembre? Per la sicurezza italiana si tratta di una svolta importante: per la prima volta le forze dell’ordine potranno utilizzare la tanto celebre pistola elettrica, meglio nota come taser. Fornita in dotazione solamente a pochi elementi specializzati e appositamente addestrati, il taser verrà messo alla prova per tre mesi e, nel caso in cui si ritenga soddisfacente il suo utilizzo, dovrebbe essere confermato anche per il futuro. Non mancano però le polemiche: la pistola elettrica è davvero sicura? Quali sono i rischi del suo utilizzo? In quali casi potrà essere adoperata? Siamo soltanto all’inizio, ma cerchiamo comunque di fare chiarezza. Se quanto detto sinora ti interessa, ti invito a proseguire nella lettura: vedremo insieme se e quando la polizia italiana può usare il taser.

Taser: cos’è?

Come sempre, procediamo con ordine e facciamo chiarezza. Il taser è un tipo di pistola elettrica che rilascia una scarica elettrica di intensità regolare per una durata di cinque secondi. Nello specifico, dalla pistola partono due piccoli dardi collegati tramite dei fili elettrici al resto dell’arma in grado di produrre una scarica ad alta tensione (50mila volt) e bassa intensità di corrente (6 milliampère), rilasciata in brevissimi impulsi per cinque secondi. Tanto basta per stordire e paralizzare i muscoli del suo destinatario.

Bisogna specificare che Taser è il nome dell’azienda che produce questo tipo di storditore elettrico; ciò significa che in commercio esistono tante altre pistole elettriche, a volte anche migliori, ma meno note di chi ne è stato precursore. Ma di questo parleremo più avanti.

Taser: è sicuro?

Nonostante la scarica proveniente dalla pistola elettrica non sia, di per sé, mortale, non sono pochi i casi di decesso registratisi nei Paesi dove l’impiego ne è già in vigore da tempo (uno su tutti, gli Stati Uniti). Le vittime sono soprattutto persone affette da patologie, nonché tossicodipendenti. È chiaro, però, che l’agente che utilizza un taser non può chiedere alla persona contro cui punta l’arma la sua cartella clinica: pertanto, non potrà avere certezza degli esiti delle scosse elettriche.

Si pensi, addirittura, che per l’Onu e per Amnesty International le pistole elettroshock sono considerate veri e propri strumenti di tortura. Secondo la normativa italiana, esse rientrano tra le armi a tutti gli effetti: ciò significa che non possono essere tenute da chi non abbia il porto d’armi.

Pistola elettrica in Italia: come funziona?

Con un decreto firmato dal ministro Salvini, a partire dal 5 settembre 2018 settanta agenti sparsi in dodici città d’Italia (Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi) potranno utilizzare il taser. La pistola elettrica è stata data in dotazione alla Polizia dello Stato, all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza. L’obiettivo è quello di fornire alle forze dell’ordine italiane uno strumento ulteriore per lo svolgimento del proprio lavoro, con la possibilità di intervenire con un’arma sicuramente meno dannosa dell’ordinaria pistola.

Per il momento si tratta di una sperimentazione: a partire dal 5 settembre e per tre mesi, verrà valutato l’uso del taser da parte della polizia italiana. Nel caso in cui l’impiego di questa pistola elettrica dovesse essere valutato positivamente (presumibilmente sulla base dei crimini sventati), allora verrà riconfermata per ulteriori tre mesi, fino all’approvazione definitiva.

L’uso della pistola elettrica comporta uno specifico addestramento da parte degli agenti: il suo funzionamento è dissimile da quello di una normale pistola e, pertanto, occorre uno speciale corso di addestramento. Per monitorare l’impiego del taser, ogni agente che ne ha uno a disposizione è munito di apposita telecamera (applicata sull’uniforme) che si attiva ogni volta che la pistola elettrica viene utilizzata. Quando la polizia può usare il taser?

Il Governo ha fornito le linee guida che poliziotti, carabinieri e finanzieri muniti di taser dovranno seguire per il corretto uso della pistola elettrica. Innanzitutto, il taser, essendo un’arma a tutti gli effetti, può essere utilizzato solamente alle stesse condizioni in cui può essere adoperata qualsiasi altra arma. L’impiego della pistola elettrica è alternativo a quello dell’arma da fuoco, nei casi in cui sia necessario immobilizzare temporaneamente il soggetto. La pistola va prima mostrata senza essere estratta; se il soggetto persiste il suo intento criminoso allora l’agente è autorizzato a impugnarla e a sparare il colpo.

Conscio della sua pericolosità, il Governo ha stabilito che la polizia, prima di adoperare il taser, deve valutare la condizione di vulnerabilità del soggetto da colpire e, in particolare, se si trovi in stato di gravidanza o disabilità motoria. La pistola elettrica, infine, è proibita nel caso ci sia rischio di incendi, esplosioni o il soggetto sia ricoperto di liquidi infiammabili.

Pistola elettrica: problemi

Ogni novità fa rima con criticità: le polemiche sull’impiego della pistola elettricanon sono mancate. Innanzitutto, abbiamo già detto che l’esperienza di alcuni Stati esteri testimonia come il taser non sia poi così sicuro, in quanto il numero delle morti cagionate dalla scarica elettrica non sono irrilevanti. In secondo luogo, è stata criticata la scelta del taser come arma da fornire in dotazione alle nostre forze dell’ordine. Come anticipato, il taser è solamente una delle pistole elettriche in commercio, non l’unica. La legge italiana pare non averci fatto caso, visto che il decreto che ne approva l’utilizzo parla espressamente di pistola elettrica Tasercome se fosse l’unica, indicando così, in maniera abbastanza anomala, la marca e non il modello. Una specie di decreto ad personam, insomma, dove la persona sarebbe l’omonima azienda che la produce, la Taser (da un anno diventata Axon).

Altra problematicità riguarda il tipo di pistola elettrica. Abbiamo ribadito che lo Stato ha fatto una scelta precisa: lo storditore elettrico può essere solamente di marca Taser. Il problema è che la pistola data in dotazione alla polizia italiana è un modello del 2011 (Taser TX2, dove il numero due fa riferimento al numero di scariche a disposizione, come se fossero cartucce), mentre in commercio ce ne sono di più nuove e di più efficienti.

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