Oltre agli entusiasmi di chi vorrebbe avvalersi di questo strumento per uscire il prima possibile dal lavoro, infatti, ci sono anche le perplessità di chi è ormai vicino alla maturazione della pensione anticipata ordinaria, attualmente valida, e teme di non riuscire più ad ottenere il trattamento. C’è anche chi teme di essere penalizzato nel calcolo della pensione, visto che si parla di decurtazioni del trattamento in cambio dell’uscita anticipata dal lavoro. Ancora, c’è chi teme l’annullamento delle pensioni agevolate già esistenti, come la pensione di anzianità con le quote riservata agli addetti ai lavori usuranti, chi ha paura dell’annullamento dell’Ape…Insomma, la confusione derivante dalla nuova pensione anticipata è parecchia, e le paure sono numerose. Ma si tratta di timori fondati o infondati? In altre parole, la pensione anticipata Quota 100: può penalizzare?

Come funziona la pensione anticipata quota 100

Per capire se la nuova pensione anticipata quota 100 può penalizzarequalcuno, dobbiamo innanzitutto capire come funziona.

Questo trattamento, la cosiddetta pensione quota 100 consiste nella possibilità di uscire dal lavoro quando la quota, cioè la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore, è almeno pari a 100.

In base a quanto esposto, la pensione anticipata quota 100 sembrerebbe più vantaggiosa dell’attuale pensione anticipata ordinaria, che ad oggi si può ottenere con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (dal 2019, saranno necessari, rispettivamente, 42 anni e 3 mesi di contributi e 43 anni e 3 mesi): ad esempio, se il lavoratore ha 62 anni di età, con la quota 100 potrebbe pensionarsi con soli 38 anni di contributi.

Età minima per la pensione anticipata quota 100

Ma ecco che arriva il primo problema: secondo le attuali proposte, per pensionarsi con la quota 100 sarebbe comunque necessaria un’età minima di 64 anni ed un minimo di 36 anni di contributi. Questo, sicuramente, penalizza chi è vicino alla soglia dei 42 anni e 10 mesi di contributi (o 41 anni e 10 mesi, se donna), se di età inferiore a 64 anni.

In base a quanto reso noto finora, però, la pensione anticipata quota 100 non dovrebbe sostituirsi alla pensione anticipata ordinaria, ma soltanto affiancarla: non ci dovrebbero essere, dunque, preclusioni per chi ha meno di 64 anni, se possiede i requisiti per la pensione anticipata ordinaria.

Pensione anticipata quota 100 e Ape

In molti temono che la pensione anticipata quota 100 cancelli la possibilità di uscire dal lavoro con l’anticipo pensionistico, cioè con l’Ape volontario o con l’Ape sociale. Ad oggi, l’Ape volontario è stato prorogato sino al 31 dicembre 2019, mentre l’Ape sociale sino al 31 dicembre 2018.

La pensione quota 100 non potrebbe eliminare l’Ape in anticipo, ma potrebbe comportare la sua mancata proroga.

È stato però ipotizzato un nuovo anticipo pensionistico, l’Ape quota 100, che consentirebbe di accedere all’Ape sociale per chi raggiunge la quota 100.

Pensione anticipata quota 41

La pensione anticipata quota 41, che può essere raggiunta, da particolari categorie di lavoratori, col possesso di soli 41 anni di contributi (il termine quota è usato in modo improprio), dovrebbe continuare ad essere pienamente operativa anche dopo l’introduzione della pensione anticipata quota 100. Al contrario, secondo le nuove proposte, la pensione anticipata quota 41 dovrebbe essere estesa alla generalità dei lavoratori.

Pensione anticipata quota 100 e altre pensioni agevolate

Molti temono anche che la pensione anticipata quota 100 possa determinare non solo la cancellazione della pensione anticipata ordinaria, ma anche delle ulteriori pensioni agevolate già esistenti: dalla pensione di anzianità per gli addetti ai lavori usuranti e notturni alla salvaguardia, dalla pensione anticipata contributiva alla pensione di vecchiaia anticipata.

In realtà, questi timori risulterebbero infondati: le pensioni agevolate esistenti sono previste o in presenza di particolari condizioni, o solo per particolari categorie di lavoratori, da normative apposite e differenti. L’introduzione di una nuova pensione anticipata non potrebbe dunque comportare l’abrogazione di tutti i trattamenti, che anticipano l’uscita dal lavoro, diversi dalla pensione anticipata o di vecchiaia ordinarie.

La pensione anticipata quota 100 penalizza chi ha già raggiunto i requisiti per la pensione?

Mettiamo il caso che un lavoratore, a 62 anni di età, abbia già raggiunto il requisito richiesto per l’attuale pensione anticipata ordinaria, pari a 42 anni e 10 mesi di contributi. Nel caso in cui sia introdotta la nuova pensione anticipata quota 100, che prevede un’età minima di 64 anni per l’accesso alla pensione, potrebbe essere danneggiato dal nuovo trattamento, e costretto ad attendere il compimento dei 64 anni per pensionarsi?

Sicuramente no: a prescindere dalla tipologia di pensione a cui si ha diritto, una volta maturati i requisiti non ci si deve più preoccupare del fatto che le condizioni previste dalla legge per il trattamento cambino, in virtù del principio di cristallizzazione dei requisiti.

Questo principio, valido nella generalità dei casi in materia di previdenza, fa sì che, una volta perfezionati i requisiti per un determinato tipo di pensione, questa pensione possa essere richiesta in qualsiasi momento, anche se la legge, successivamente, cambia.

La possibilità di far valere la cristallizzazione dei requisiti è stata più volte ricordata dall’Inps [1]: ad oggi, per esempio, possono beneficiare della cristallizzazione i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione, validi prima dell’entrata in vigore della Legge Fornero, al 31 dicembre 2011; possono beneficiare della cristallizzazione anche le lavoratrici che hanno maturato i requisiti utili all’opzione donna entro il 31 luglio 2016.

In ogni caso, come già osservato, le pensioni che vorrebbe introdurre il nuovo governo non dovrebbero eliminare le pensioni agevolate già esistenti, ma soltanto aggiungersi a questi trattamenti, offrendo una modalità in più per anticipare l’uscita dal lavoro.

La pensione anticipata quota 100 riduce l’assegno?

Pensionarsi utilizzando la quota 100 determinerà delle penalizzazioni nella prestazione? Ancora non è chiaro se l’assegno sarà ridotto per compensare il pensionamento anticipato. In ogni caso, se la riduzione dovesse applicarsi, quasi certamente si tratterà di una penalizzazione dell’assegno in percentuale, proporzionata all’anticipo riconosciuto. Appare improbabile, invece, un ricalcolo contributivo della prestazione.

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