Molti problemi sono così complessi che pur avendo le risorse per sistemarli, non sapremmo come farlo. La pace in Medio Oriente o il riscaldamento globale, sono esempi calzanti.

Altri, invece, sono frustranti in modo diverso: sappiamo come risolverli, ma non ci sforziamo per farlo.

Questa è la situazione che affligge milioni risparmiatori italiani: accumulare un risparmio sufficiente per la vecchiaia o per gli imprevisti della vita.

Secondo i dati di una recente ricerca condotta dal gruppo Kruk in tutta Europa, il 94% dei risparmiatori europei si dichiara preoccupato della propria condizione finanziaria mentre il 25% ritiene problematico raggiungere la fine del mese.

L’utilizzo di leve che agiscono a livello psicologico può influenzare positivamente la nostra propensione a risparmiare e gettare le basi per raggiungere la libertà finanziaria.

Tali interventi prendono il nome di ‘Nudge’, che tradotto significa “spinta gentile”, un termine coniato dal premio Nobel Richard Thaler.

L’esempio forse più comune di Nudge è l’iscrizione automatica a piani pensionistici individuali, implementata nell’ultimo decennio negli Stati Uniti.

Questo programma prende il nome di SMarT, dall’acronimo Save More Tomorrow – risparmia più domani.

Prima del programma SMarT, i risparmiatori americani potevano scegliere liberamente quanto e come contribuire per la pensione.

La teoria economica classica stabilisce che gli individui agiscono razionalmente e riescono a dosare correttamente consumo e risparmio secondo il loro miglior interesse.

Ma nella pratica non è andata così. Preferiamo ragionare “di pancia” e gradire di più l’uovo oggi alla gallina domani.

Nel contesto del risparmio pensionistico, ciò significa che siamo più disposti a procrastinare il risparmio domani rispetto al rinunciare ad una spesa oggi.

Thaler e altri studiosi di economia comportamentale sostengono infatti che il peggiore nemico di un risparmiatore sia la sua stessa psiche. Senza questo aiuto (Nudge), sostiene il Premio Nobel, non andrebbe mai in pensione.

Il programma di iscrizione automatica dei lavoratori ai piani pensionistici ha prodotto ottimi risultati da quando è stato adottato.

Secondo un sondaggio condotto negli Stati Uniti, il 58% dei piani pensione registrava automaticamente i lavoratori. Nel 2000 erano solo l’8,1%, come dimostra il grafico in basso.

Ma perché il Nudge ci fa “comportare bene”?

Le persone mostrano la tendenza a non voler perdere lo status quo che è già stato preimpostato per loro.

Quando i lavoratori vengono iscritti automaticamente ad un piano di risparmio previdenziale, abbattono il problema della procrastinazione e si mostrano più inclini a mantenere questo stato. Le aziende che adottano l’iscrizione automatica hanno scoperto che pochissimi lavoratori hanno scelto in seguito di ritirarsi dal piano una volta “acquisito”.

Nudge: come agire per migliorare le proprie abitudini di risparmio?

Pensare attivamente alla pianificazione della pensione o di altri obiettivi di risparmio può essere molto difficile poiché siamo concentrati sul presente.

La strada per cambiare rotta è quella di adottare automatismi nel risparmio e nell’investimento, che ci consentono di agire senza neanche pensarci.

Come quelli proposti da questa app che permette di iniziare risparmiare e investire a partire da 5 euro, impostando meccanismi di ricorrenza automatici.

Utilizzare gli insegnamenti della finanza comportamentale, come quelli del nudge, può essere la chiave per prendere decisioni di risparmio più efficienti e contribuire alla costruzione di una ricchezza finanziaria più solida.

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